Visto E-2 tramite investimento immobiliare
Cos’è il visto E-2 per investitori?
Il visto E-2 consente ai cittadini di certi Paesi tra cui l’Italia (vedi elenco dei Paesi qui) di risiedere e lavorare negli Stati Uniti a seguito di un investimento sostanziale di denaro effettuato in un’impresa americana.
Cosa si intende per “investimento sostanziale”?
Non è previsto un importo minimo per l’investimento valido ai fini del visto E-2. Infatti l’unico requisito è che l’ammontare di denaro investito deve essere “sostanziale”.
Tipicamente, l’investimento è considerato sostanziale quando è (i) proporzionato al costo totale dell’acquisto di un’attività esistente o della creazione di una nuova attività e (ii) adatto a rendere profittevole l’attività entro un certo periodo di tempo dal suo inizio.
Nonostante non sia stato fissato un importo minimo, almeno $80.000 sono raccomandabili (leggi Requisiti di investimento per il visto E-2).
E’ l’investimento immobiliare idoneo al visto E-2?
Il visto E-2 è riservato a persone che investono e gestiscono attivamente un’impresa commerciale negli Stati Uniti. Per questo motivo, un investimento immobiliare (come l’acquisto di una proprietà per rivedenderla o affittarla), in generale, è considerato passivo e pertanto non sufficiente ad ottenere un visto E-2.
Gli investimenti passivi, come quelli immobiliari, non soddisfano il detto requisito in quanto, in genere, non richiedono una gestione quotidiana attiva dell’attività da parte dell’investitore o l’assunzione di dipendenti.
Tuttavia, esistono alcune opzioni per richiedere un visto E-2 a seguito di un investimento immobiliare.
La prima opzione è una stabilire società di property management, che fornisce svariati servizi ai proprietari di immobili, quali reperire inquilini, riscuotere affitti e provvedere alla manutenzione ordinaria della proprietà.
Questo tipo di attività, pur essendo legata agli immobili, richiede una partecipazione attiva dell’investitore e dei suoi dipendenti, e può peranto essere considerata adatta ad ottenere il visto E-2.
In questo caso l’investitore può acquisire proprietà immobiliari con una società e gestire le proprietà utilizzando un’altra società dedicata esclusivamente all’attività di gestione.
È da notare, però, che le società di property management saranno considerate più credibili ai fini del visto E-2 se gestiscono un certo numero di immobili.
Una property management company che gestisce solo due o tre appartamenti, infatti, difficilmente qualifica per il visto E-2.
Un’altra opzione è investire denaro in una società di sviluppo immobiliare che acquisti terreni, pianifichi, progetti e costruisca immobili.
Un’attività di questo tipo ovviamente richiede la partecipazione attiva dell’investitore e di personale dipendente. La società, in sostanza, deve essere impegnata nell’attività di sviluppo e costruzione, che comporta l’assunzione di personale, l’acquisto di attrezzature, l’uso di subcontractors e altri numerosi business consultants, quali architetti, avvocati e commercialisti.
In conclusione, mentre da una parte il semplice acquisto di proprietà immobiliare al solo fine di generare profitti (tramite rivendita ad un prezzo superiore o tramite percepimento di affitti) potrebbe non bastare ad ottenere il visto E-2, dall’altra un’attività immobiliare attiva, come una società di gestione immobiliare o una società di sviluppo immobiliare, può rendere possibile il coseguimento del visto E-2.
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